Carmilla


 Torino mi ha accolto con il solito cielo piatto. Sono partito dal mare con il sole e 20 gradi, mi ritrovo nel freddo grigiume padano, ma so che l’esperienza che sto per vivere sarà molto intensa. Ho trascorso diversi giorni con Carmilla e Matteo, una coppia di sex performer, documentando le loro giornate, il lavoro, le relazioni con i clienti e la loro vita privata. È stato un viaggio molto intenso che mi ha permesso di vedere il mondo attraverso i loro occhi e di comprendere meglio le sfide che affrontano ogni giorno. Una delle cose che mi ha maggiormente colpito è stata la loro forza e determinazione. Nonostante le difficoltà che incontrano sono riusciti a costruire una vita intima e privata, pur svolgendo un lavoro molto borderline. Essere dei sex workers non è semplice, neanche in una città dalla mentalità aperta come Torino. Carmilla e Matteo si presentano come una coppia di larghe vedute, sia come modi di pensare che come sessualità. Incontro Carmilla in una piola di San Salvario. Nella pausa pranzo fa la dog sitter e, nei giorni passati insieme, il suo compagno di passeggiate è Pablo, un bel pastore della Valchiusella, pieno di energia. Terminati i giochi nell’area cani ci spostiamo più a nord, in Barriera di Milano, dove conosco Matteo, romano e più giovane di lei, studente all’università di Torino. Dopo aver rotto il ghiaccio con un buon caffè, iniziamo a lavorare. Devono produrre dei contenuti da inviare a un loro follower. In questo caso è Carmilla che posa, mentre Matteo scatta le fotografie. Il cliente vuole immagini molto esplicite, quindi rapida svestizione e si inizia. Il giorno dopo è programmata una diretta, il live su un portale di cam. Cellulare alloggiato nel ringlight e si comincia. Carmilla e Matteo interagiscono molto con i loro spettatori, soprattutto con quelli più educati e rispettosi tanto che con qualcuno è nata anche un’amicizia. Il live dura un’oretta abbondante, è molto esplicito ed entrambi trasudano sensualità e piacere nel mostrarsi. Alla fine si rivestono e continuano la loro attività quotidiana. Carmilla cerca un libro in biblioteca, mentre Matteo studia e lava i piatti del pranzo. Ci salutiamo dopo un aperitivo nel bar del quartiere. Nei giorni successivi, si registrano altri video e si fanno altre fotografie, sia per preparare contenuti live che per avere materiale da inviare ai clienti. Sono una coppia normale, che ha scelto di diventare digital creator nell’industria del sesso. Se incontraste Carmilla e Matteo per strada non pensereste mai che sono produttori di live oppure di performance BDSM. Più volte mi hanno detto che il loro intento è di dare una maggiore dignità alla figura del sex worker perché è un lavoro come un altro. In un’Italia dove ai trentenni vengono spesso proposti 800€ per 40 ore settimanali, Carmilla e Matteo hanno creato un loro business alternativo e più remunerativo.